PADOVA - A Padova fino ad oggi, secondo la rilevazione di Rete29Aprile, ha detto no alla didattica il 65% dei ricercatori, che lottano contro una riforma dell'università che vorrebbe questa fingura operativa per 6 anni e poi a casa.
Questi giorni sono in atto varie forme di protesta, tra cui certamente la più ecclatante è lo sciopero della fame di tre docenti di chimica, che da ormai 3 giorni si nutrono solo di bevande e caffè.
Il Rettore dell'ateneo patavino non ha mai fatto segreto di appoggiare le proteste contro la riforma Gelmini, dando "un appoggio pieno ma non incondizionato" ai docenti. Zaccaria mette in guarda i ricercatori che negheranno la loro disponibilità alla didattica nell'anno accademico 2010/2011, asserendo che così facendo "taglieranno il ramo stesso su cui poggiano" ed esortandoli a insegnare per non aggravare la situazione dell'ateneo e facendo così migrare gli studenti presso altre università con un'offerta formativa più varia.
Anche il Presidente di Confindustria Giovani si schiera con docenti e ricercatori, e questa sera alle 21 in piazza dei signori si aprirà un incontro-dibattito sulla fuga dei cervelli attorno alla fatidica tenda blu dove si porta avanti lo sciopero della fame: alla staffetta delle 24 ore senza cibo hanno dato oggi il cambio altri tre docenti di chimica (Lorenzo Franco, Renzo Bertoncello e Antonio Polimeno).
(Fonte: Il Mattino di Padova)
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giovedì 15 luglio 2010
mercoledì 14 luglio 2010
A Padova le nuove frontiere della meccanica quantistica
FONTE: www.unipd.it/uniscienze
In astronomia si sta aprendo una nuova era grazie all'applicazione di rivoluzionari concetti derivanti da nuove scoperte fatte nella teoria del campo elettromagnetico, quali le vorticità ottiche, oppure delle conoscenze e tecnologie della meccanica quantistica, che vanno dall’ottica classica e quantistica fino all’impiego di nanotecnologie per generare e analizzare nuove informazioni codificate nella luce proveniente dai corpi celesti.
In questo promettente ambito si è formato un gruppo di ricerca, improntato alla collaborazione multidisciplinare fra astronomia, fisica della materia, fisica teorica e nanotecnologie, composto da Fabrizio Tamburini, Cesare Barbieri, Antonio Bianchini e Filippo Romanato dell’Università di Padova, con la collaborazione di Bo Thidé dell’Università di Uppsala (Svezia). Partecipano al progetto anche gli studenti di dottorato Elettra Mari ed Anna Sponselli e ha partecipato anche Gabriele Anzolin ora all’ICFO a Barcellona. Il gruppo è stato uno dei primi ad applicare con successo in astronomia ed astrofisica il concetto di vorticità ottica classica e quantistica del campo elettromagnetico. In pratica Ia luce dotata di questo “momento angolare orbitale” si propaga attorcigliando i vettori del campo un numero intero di volte nello spazio di una lunghezza d’onda, come se fosse un fusillo. Il concetto non è proprio elementare ed immediato, pertanto si deve rimandare il lettore allo scritto di approfondimento accompagnato da una bibliografia essenziale.
Grazie a queste proprietà della luce in futuro sarà possibile arrivare a fotografare dei pianeti di tipo terrestre attorno ad altre stelle con l’aiuto di grandi telescopi e a misurare la rotazione dei buchi neri.
Questo nuovo grado di libertà del campo elettromagnetico promette delle ricadute importanti anche nella vita quotidiana: la vorticità del campo elettromagnetico rivoluzionerà il mondo delle telecomunicazioni implementando un numero idealmente illimitato di canali in una sola frequenza, distinguendoli per gradi di vorticità. Il gruppo di ricerca ha inoltre scoperto che si può aumentare il potere risolutivo di telescopi e microscopi, distinguendo così un numero di dettagli almeno dieci volte maggiore, con ricadute importanti anche nella biologia e medicina.
Le ricerche sono state presentate al Celsius Symposium di Uppsala del 2010, per la Celsius-Linnaeus lecture, dedicata quest’anno alla ricerca in fisica quantistica e alla vita artificiale. Una ribalta internazionale aperta a tutto il mondo accademico dove vengono convocati, in presenza dei membri della commissione Nobel, i più promettenti ricercatori. I Celsius lecturer principali erano Anton Zeilinger, il realizzatore del teletrasporto quantistico, Sir Michael Berry, uno dei massimi esponenti della fisica quantistica, e Fabrizio Tamburini, del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova. Il Linnaeus lecturer è stato Craig Venter, che di recente è balzato agli onori delle cronache per le sue ricerche innovative sulla vita artificiale.

Vortici ottici generati dalla stella doppia Rasalgethi
In astronomia si sta aprendo una nuova era grazie all'applicazione di rivoluzionari concetti derivanti da nuove scoperte fatte nella teoria del campo elettromagnetico, quali le vorticità ottiche, oppure delle conoscenze e tecnologie della meccanica quantistica, che vanno dall’ottica classica e quantistica fino all’impiego di nanotecnologie per generare e analizzare nuove informazioni codificate nella luce proveniente dai corpi celesti.
In questo promettente ambito si è formato un gruppo di ricerca, improntato alla collaborazione multidisciplinare fra astronomia, fisica della materia, fisica teorica e nanotecnologie, composto da Fabrizio Tamburini, Cesare Barbieri, Antonio Bianchini e Filippo Romanato dell’Università di Padova, con la collaborazione di Bo Thidé dell’Università di Uppsala (Svezia). Partecipano al progetto anche gli studenti di dottorato Elettra Mari ed Anna Sponselli e ha partecipato anche Gabriele Anzolin ora all’ICFO a Barcellona. Il gruppo è stato uno dei primi ad applicare con successo in astronomia ed astrofisica il concetto di vorticità ottica classica e quantistica del campo elettromagnetico. In pratica Ia luce dotata di questo “momento angolare orbitale” si propaga attorcigliando i vettori del campo un numero intero di volte nello spazio di una lunghezza d’onda, come se fosse un fusillo. Il concetto non è proprio elementare ed immediato, pertanto si deve rimandare il lettore allo scritto di approfondimento accompagnato da una bibliografia essenziale.
Grazie a queste proprietà della luce in futuro sarà possibile arrivare a fotografare dei pianeti di tipo terrestre attorno ad altre stelle con l’aiuto di grandi telescopi e a misurare la rotazione dei buchi neri.
Questo nuovo grado di libertà del campo elettromagnetico promette delle ricadute importanti anche nella vita quotidiana: la vorticità del campo elettromagnetico rivoluzionerà il mondo delle telecomunicazioni implementando un numero idealmente illimitato di canali in una sola frequenza, distinguendoli per gradi di vorticità. Il gruppo di ricerca ha inoltre scoperto che si può aumentare il potere risolutivo di telescopi e microscopi, distinguendo così un numero di dettagli almeno dieci volte maggiore, con ricadute importanti anche nella biologia e medicina.
Le ricerche sono state presentate al Celsius Symposium di Uppsala del 2010, per la Celsius-Linnaeus lecture, dedicata quest’anno alla ricerca in fisica quantistica e alla vita artificiale. Una ribalta internazionale aperta a tutto il mondo accademico dove vengono convocati, in presenza dei membri della commissione Nobel, i più promettenti ricercatori. I Celsius lecturer principali erano Anton Zeilinger, il realizzatore del teletrasporto quantistico, Sir Michael Berry, uno dei massimi esponenti della fisica quantistica, e Fabrizio Tamburini, del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova. Il Linnaeus lecturer è stato Craig Venter, che di recente è balzato agli onori delle cronache per le sue ricerche innovative sulla vita artificiale.
Vortici ottici generati dalla stella doppia Rasalgethi
martedì 13 luglio 2010
Tagli all'Università: sciopero della fame di tre docenti
Sono tre docenti del dipartimento di Chimica, la locomotiva del dissenso. Per primi stazionaranno sul listòn un giorno ed una notte senza toccar cibo. La clamorosa protesta per informare "sulla condizione attuale degli atenei italiani e sui pericoli che ne minano la sopravvivenza" e per dire no al blocco del turnover e degli stipendi ai giovani ricercatori
Giorgio Moro, Chiara Maccato e Maurizio Casarin
Pance vuote e digiuno forzato contro i tagli all'Università. Docenti di ogni ordine e grado a partire da oggi deporranno forchette e coltelli e sigilleranno le dispense per dire un no al blocco del turnover e degli stipendi ai giovani ricercatori.E per informare la cittadinanza «Sulla condizione attuale degli atenei italiani e sui pericoli che ne minano la sopravvivenza» hanno scelto una forma di protesta poco chiassosa, ma che difficilmente passerà inosservata: sciopero della fame sul listòn. I pionieri della provocazione, che effettueranno la prima 24 ore di astensione dal cibo, si piazzeranno tra palazzo Moroni e il Bo.
Sono tre docenti del dipartimento di Chimica, la locomotiva del dissenso: la ricercatrice Chiara Maccato e i professori ordinari Maurizio Casarin e Giorgio Moro. «Cari colleghi», scrivono nel messaggio che annuncia la protesta «come auspicato nelle mozioni recentemente approvate dalla facoltà di Scienze e dal Senato accademico, riteniamo sia indispensabile informare l'opinione pubblica agendo in maniera incisiva. A tal fine ci facciamo promotori di un'iniziativa di sciopero della fame da parte di ricercatori e professori della nostra Università».
La lettera - sottoscritta anche dai docenti Lorenzo Franco e Alberto Gasparotto - dopo la critica al «Ministero che latita rispetto all'obbligo di definizione di procedure concorsuali», annuncia la protesta: «L'iniziativa consiste nella presenza pubblica per 24 ore nella piazzetta tra Comune e palazzo del Bo» previa sistemazione di una tenda, tavolino con sedie, strutture per esposizione di manifesti». I promotori chiedono ai docenti di impegnarsi a gruppi di tre per 24 ore filate. Di aderire allo sciopero ad oltranza che, ribadiscono, «Si svolgerà su base puramente volontaria».
Fischio d'inizio della protesta questa mattina alle 10: Maccato, Casarin e Moro saranno i primi tre a stazionare sul listòn un giorno ed una notte senza toccar cibo, consentita solo l'acqua per evitare collassi, data la calura. Rimarranno a disposizione dei cittadini, tenteranno di spiegare alla gente che cosa significa «ddl Gelmini» e «tagli al fondo di finanziamento ordinario dell'Università». Concetti che secondo i docenti devono travalicare le mura delle Università per riversarsi sulle strade.
Vogliono che tutti capiscano che se non c'è ricerca non c'è futuro. Tradurre uno slogan in realtà. La protesta che parte oggi da Padova investe sotto altre forme tutte le Università italiane. Ieri a Roma sono stati effettuati esami all'aperto, mentre stasera sarà la volta delle interrogazioni in notturna, «Perché la riforma Gelmini», dicono «mette su una strada professori e ricercatori e fa calare le tenebre sugli atenei». I professori protestano contro tagli, mancate assunzioni dei giovani, blocco dei compensi e per il ridimensionamento della figura del ricercatore.
FONTE: http://mattinopadova.gelocal.it
venerdì 25 giugno 2010
Padova: l'orologio astronomico riprende vita
FONTE: www.muradipadova.it
La Torre dell'Orologio | | |
Scritto da Patrizia Dal Zotto |
In un locale della porta-torre meridionale, demolita già nel 1390 nel corso di episodi bellici che affrontavano i carraresi con la Repubblica di Venezia, era stato collocato nel 1344 il grande orologio meccanico astrale realizzato da Jacopo Dondi, capostipite della famiglia di medici e astonomi, professori dello Studio di Padova, che prese nome da questa ingegnosa e magnifica opera, una delle prime in Italia: i Dondi dell'Orologio (il figlio Giovanni è l'autore dell'astrario, una copia del quale è conservata nel palazzo del Bo). L'orologio meccanico di Jacopo si inserisce nell'ambito delle concezioni aristoteliche e del modello tolemaico geocentrico, ma rimanda anche alle teorie astrologiche di Pietro d'Abano, personaggio cardine di una tradizione scientifica che trova terreno fertile nello Studio di Padova, rappresentata da medici, filosofi, astronomi, e che resta vitale fino a Galileo e oltre. Venezia, sottomessa la ricca signoria di Padova nel 1405, si dà subito da fare per cancellare quanto più possibile le tracce dei Carraresi, demolendo strutture, trasformando ambienti, cambiando i nomi, riappropriandosi degli spazi. Quel che resta della Reggia Carrarese dopo le prime affrettate demolizioni mantiene il ruolo di sede amministrativa e residenziale di una delle due cariche del governo della città: il Capitanio. Viene riorganizzato lo spazio libero davanti al palazzo del Capitanio, verso la chiesa di San Clemente, ampliato con la demolizione di pochi edifici. Già nel 1423 si passa alla sistemazione della ex torre carrarese che difendeva l'ingresso orientale alla reggia, dove verrà collocato un nuovo orologio meccanico copia di quello, distrutto, di Jacopo Dondi. Ristrutturazione della torre, installazione dell'orologio, decorazione pittorica e doratura del quadrante (Giorgio da Treviso) durano una dozzina di anni: il nuovo orologio che segna le ventiquattro ore, i giorni e i mesi, le fasi lunari, il moto dei pianeti e lo zodiaco, viene inaugurato nel 1437. Il nuovo orologio, realizzato da un Mastro Novello, padovano, e dai vicentini Giovanni e Gian Pietro delle Caldiere, è copia fedele, nel meccanismo e nel funzionamento, di quello di Jacopo Dondi, come si deduce dalle descrizioni di storici e osservatori, e come confermerebbero i dati raccolti nell'ultimo restauro: la maggior parte dei segni zodiacali, in rame lavorato a sbalzo e rifinito a foglia d'oro, sarebbero gli originali trecenteschi recuperati dalla porta-torre meridionale. Nel 1532 Giovanni Maria Falconetto riceve dalla Serenissima l'incarico di "ammodernare" la Torre dell'Orologio, in sintonia con i nuovi canoni estetici del Cinquecento, di impronta classica, e in risposta alle esigenze di rappresentanza che ha assunto quello spazio urbano. La piazza dei Signori, infatti, cambia volto nel giro di pochi decenni con la costruzione della Loggia del Consiglio, terminata nel 1536 (lo stesso Falconetto era stato incaricato nel 1530 di portare a termine alcune finiture dell'edificio a loggia del Consiglio pressoché ultimato e già in uso). La parte inferiore della torre assume l'aspetto di un arco di trionfo, sulla cui trabeazione si imposta un alto zoccolo, che accoglie il leone marciano, su cui poggia il quadrante dell'orologio, inquadrato da due paraste doriche ai lati e da una seconda trabeazione superiore che corona il tutto. Al di sopra dell'orologio con i segni zodiacali si eleva la parte terminale della torre: due piani finestrati (tra cui l'appartamento del custode), il tamburo ottagonale della cella campanaria e la cupola rivestita di lastre di piombo. Le archeggiature delle cornici dei piani riprendono, nella foggia e nella collocazione, quelle analoghe che cingevano la parte sommitale delle torri trecentesche. Della torre originaria carrarese resta ben poco di visibile, probabilmente qualche lacerto di affresco in uno dei locali interni. Orologio e torre hanno subìto nel tempo numerosi interventi di manutenzione e restauro (alcuni di questi sono ricordati nelle iscrizioni apposte attorno al quadrante), e di adeguamento a nuove conoscenze scientifiche o a esigenze pratiche, ma si sono mantenuti sostanzialmente integri. Come è noto, e sotto gli occhi di tutti, tra i segni zodiacali manca la Bilancia, al suo posto ci sono le chele dello Scorpione. La spiegazione più utilizzata, forse perché suscita in chi l'ascolta un sorriso d'intesa e di soddisfazione, è quella secondo la quale l'artista non sarebbe stato pagato adeguatamente, come pattuito, e avrebbe quindi eliminato il segno della Bilancia, simbolo di giustizia o, secondo altri, segno zodiacale del committente, ponendovi le taglienti chele dello scorpione. Tale circostanza non pare suffragata da alcun documento storico. La Bilancia sarebbe invece stata tolta in occasione di una modifica al meccanismo dell'orologio da un intraprendente personaggio (l'abate Bartolomeo Toffoli di Calalzo), erroneamente convinto che l'astronomia egizia si basasse su undici simboli zodiacali.[1] In astronomia sole, luna e tutti i pianeti del sistema solare si muovono all'interno di una fascia di cielo, lo Zodiaco che comprende dodici costellazioni [2] , raggruppamenti ideali di stelle che creano figure, di tradizione antichissima, nelle quali gli antichi greci riconobbero miti e divinità, tramandandone fino a noi le denominazioni. Essi non avevano individuato la Bilancia, una costellazione poco appariscente, che costituiva le chele dello Scorpione: infatti i corpi più brillanti della Bilancia hanno mantenuto la denominazione antica: chela nord e chela sud; inoltre le costellazioni dello zodiaco (dal greco: cerchio degli animali) portano il nome di miti legati tutti ad animali, tranne la Bilancia. Furono i romani a separare la Bilancia dallo Scorpione nel I sec. a.C., probabilmente rispolverando un mito sumero, precedente ai greci, che individuava in questa parte del cielo la bilancia del cielo. Raffigurazioni dei segni dello zodiaco che si basano su testi di astrologia degli antichi greci, riscoperti nel rinascimento e ancora in uso nel Cinquecento, non hanno la Bilancia. Con l'orologio di Piazza dei Signori si conclude un ciclo di restauri iniziato nel 1990 che ha interessato la struttura architettonica della Torre dell'Orologio, gli intonaci (nel sottarco sono state evidenziate tracce della decorazione a monocromo di Sebastiano Florigerio, a completamento dell'intervento di Falconetto), i marmi, il quadrante in tutte le sue parti (ricordiamo l'eccezionale esposizione dei segni zodiacali nell'Oratorio di San Rocco), il meccanismo dell'orologio, gli ambienti della torre, l'appartamento del custode (sarebbero emersi lacerti di affreschi trecenteschi). Un ciclo di restauri che ha coinvolto anche le strutture vicine: i locali dell'anagrafe (sono stati messi in luce brani di murature appartenenti alla reggia carrarese), il fronte del Palazzo del Capitanio (ripuliti gli stemmi sull'angolo sud-est), la facciata e il portico del Palazzo del Monte di Pietà (sono stati evidenziati brani di iscrizioni affrescate). Interventi che hanno reso più leggibili frammenti di storia sotto gli occhi di tutti. [1] S. Borsella, Piazza dei Signori, la Torre e l'Orologio astronomico di Jacopo Dondi tra il XIV e il XXI secolo, in Padova tra arte e scienza, Padova, 2009. [2] In realtà le costellazioni sono tredici: l'Ofiuco (il serpentario, colui che porta i serpenti) si colloca tra Sagittario e Scorpione, il sole vi entra il 30 novembre e ne esce il 17 dicembre. E questa è la realtà dei fatti. Ma l'astrologia ha suddiviso il cielo dello zodiaco in dodici porzioni uguali, eliminando dai propri segni l'Ofiuco: le date in cui il sole entra in ciascuna delle dodici costellazioni astrologiche non coincidono con quelle astronomiche. |
martedì 8 giugno 2010
Unipd: Senato accademico approva l'aumento delle tasse per i redditi più alti
FONTE: www.corrieredelveneto.corriere.it
PADOVA - L’Università di Padova aumenterà le tasse per gli studenti nel prossimo anno accademico. Lo ha deciso a larghissima maggioranza il Senato Accademico; la votazione ha registrato due no e due astensioni. L’Ateneo - in una nota - sottolinea che si tratta del primo incremento delle tasse studentesche attuato a Padova dal 2004, e che corrisponde al recupero degli aumenti del costo della vita nel periodo dal 2004 al 2011. Si tradurrà, in sostanza, in un adeguamento su base degli indici Istat. Una decisione, sottolinea l’Università patavina, resa «inevitabile dai tagli del finanziamento statale, che nel 2011 saranno dell’ordine di 15 milioni di euro sul 2010, dopo le riduzioni di pari importo già subite quest’anno sul 2009». Una manovra che comunque tutelerà i redditi medio-bassi delle famiglie. Gli aumenti riguarderanno in larga misura i redditi con punti Isee superiori ai 50 mila euro. È stato anche introdotto un meccanismo che premia gli studenti più meritevoli, riducendo per loro le tasse, e che penalizza invece quelli con risultati scadenti.
PADOVA - L’Università di Padova aumenterà le tasse per gli studenti nel prossimo anno accademico. Lo ha deciso a larghissima maggioranza il Senato Accademico; la votazione ha registrato due no e due astensioni. L’Ateneo - in una nota - sottolinea che si tratta del primo incremento delle tasse studentesche attuato a Padova dal 2004, e che corrisponde al recupero degli aumenti del costo della vita nel periodo dal 2004 al 2011. Si tradurrà, in sostanza, in un adeguamento su base degli indici Istat. Una decisione, sottolinea l’Università patavina, resa «inevitabile dai tagli del finanziamento statale, che nel 2011 saranno dell’ordine di 15 milioni di euro sul 2010, dopo le riduzioni di pari importo già subite quest’anno sul 2009». Una manovra che comunque tutelerà i redditi medio-bassi delle famiglie. Gli aumenti riguarderanno in larga misura i redditi con punti Isee superiori ai 50 mila euro. È stato anche introdotto un meccanismo che premia gli studenti più meritevoli, riducendo per loro le tasse, e che penalizza invece quelli con risultati scadenti.
venerdì 21 maggio 2010
Il mondo del Fumetto a Padova
________________________________________ Rendez-vous con gli autori Presentazione in anteprima regionale dell'albo a fumetti "I cavalli di Bladder Town" scritto e illustrato da Tac (Alberto Talami e Alessandro Lise) 21 maggio dalle 18:00 alle 21:00 ComicsLand Comicsland, via Jappelli 9, PadovaRendez-vous con gli autori Incontro con Marco Tagliapietra, autore di ELIZABETH. La storia di Elizabeth Siddal, poetessa, scrittrice, nonchè Musa ispiratrice per i più grandi esponenti del movimento preraffaelita. La nascita del concetto di top model, sconosciuto fino al XIX secolo 22 maggio ComicsLand in collaborazione con 001 edizioni OPEN YOUR EYES TO Comics DAY sabato 29 maggio 2010 OPEN DAY - VIENI A SCOPRIRE CON NOI IL TUO FUTURO! ... per l'occasione: TAKE A COFFEE Aperitivo offerto. Presso la Scuola Internazionale di Comics di Padova vi sarà presentazione generale, e un incontro con il Direttore Artistico Stefano Tamiazzo a seguire presentazione dei Corsi di Specializzazione Professionale e per concludere Take a coffee! Aperitivo con i docenti della scuola (accesso consentito solo ai partecipanti dell�open day) e letture di "Una ballata del mare salato" di Ugo Pratt. È gradita una e-mail di conferma di partecipazione all'open day a padova@scuolacomics.it 29 maggio dalle 10:00 alle 19:30 Scuola Internazionale di Comics - Via Castelfidardo, 11 Padova www.scuolacomics.it www.comicsday.it |
martedì 18 maggio 2010
Padova: Fiera Campionaria 16-23 maggio 2010
Numerosi i settori in cui si articola la manifestazione: arredamento, enogastronomia, turismo, tempo libero, artigianato, sport e benessere. Ogni giorno fino a mezzanotte un ricco cartellone di appuntamenti, dagli aperitivi agli spettacoli, sfilate di moda, balli e musica. La Campionaria è aperta da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 24, e nel weekend dalle 10 alle 24.
FONTE: www.campionaria.it
mercoledì 14 aprile 2010
Orario fai-da-te: esperimento a Padova
Mi è sembrata degna di nota questa notizia riportata sulla Repubblica di oggi: protagonista è una ditta della provincia di Padova che sperimenta un meodo di autogestione dell'orario di lavoro attraverso un software. L'obiettivo sarebbe conciliare le esigenze personali con il lavoro, con la probabile consapevolezza da parte dell'azienda che operai più felici sono anche più produttivi.
Resterà un caso isolato? Intanto, Padova fa da apripista.
Ecco l'articolo integrale (FONTE: www.repubblica.it):
Resterà un caso isolato? Intanto, Padova fa da apripista.
Ecco l'articolo integrale (FONTE: www.repubblica.it):
PADOVA - La fabbrica dove non esiste l'orario di lavoro è un rettangolo bianco che compare in fondo a una strada bianca. Si chiama Zf, è un'azienda metalmeccanica, con gli operai in pantaloni blu e maglietta bianca con il logo aziendale che armeggiano in mezzo a un frastuono infernale.
Si trova a Caselle di Selvazzano, alle porte di Padova, è il terminale italiano di una multinazionale tedesca e produce soprattutto ingranaggi per motori marini. Solo che gli operai, 200 su 360 dipendenti, non ci vanno tutti dalle 8 alle 17: la produzione è continua, ma l'orario di ognuno è a sua scelta. L'hanno chiamato "orario a menù" ed è un miracolo che perfino il Politecnico di Milano ha studiato, la realizzazione concreta di un sogno che sembrava irrealizzabile: conciliare il tempo del lavoro con il tempo della vita.
Per non continuare ad affrontare i picchi di lavoro con lo straordinario, azienda e sindacati si sono messi a un tavolo e hanno inventato una soluzione che una ricerca europea indica come esempio da seguire: ogni due mesi i lavoratori compilano una richiesta con le loro preferenze sui tempi di lavoro mentre l'impresa presenta il piano sulle necessità produttive. Un software apposito incrocia le diverse esigenze. Quello che ne esce è l'orario di ognuno. Si può avere un "orario di carico", che significa lavorare di più. Ma si può scegliere anche quello di "scarico", per avere più tempo libero. Il bilancio delle ore si fa a fine anno, tenuto conto che in ogni settimana si dovrebbe lavorare 40 ore. Nella sala del consiglio di fabbrica, sotto un manifesto ormai ingiallito di Luciano Lama, Luca Bettio, delle Rsu, racconta: "Ci abbiamo guadagnato tutti. Abbiamo abolito lo straordinario, strumento in mano ai capetti, e l'abbiamo sostituito con un premio per la flessibilità. Così ognuno può bilanciare la sua vita familiare con quella della fabbrica, e in tempi di asili che chiudono e di anziani da accudire non è poco".
Così c'è chi, come Daniele Olivieri, 30 anni, addetto al montaggio, riesce a gestire un'associazione di volontariato, la Zattera Urbana, che si occupa di integrazione. E chi, come Daniele Agostini, al mattino può accudire i figli, mentre la moglie è al lavoro. Renzo Soranzo, occupato alle "isole di montaggio", racconta di un collega che nel tempo liberato si è laureato in ingegneria. E Gianluca Badoer spiega: "La fabbrica era una gabbia rigidissima, come nella Manchester dell'800, noi siamo riusciti a rompere quel meccanismo e a gestire la flessibilità in modo collettivo e con vantaggio reciproco". L'assenteismo è diminuito, aumentata la puntualità nella consegna, così come i margini di redditività. Marina Piazza, sociologa, sottolinea un altro aspetto virtuoso della rivoluzione Zf: per rendere possibile l'orario a menù, tutti hanno dovuto imparare a fare di tutto, aumentando la professionalità di ciascuno. "È la prova - dice - che non bisogna avere paura a cercare orizzonti più ampi, importante in un periodo in cui si deve immaginare una nuova mappa del welfare". Non è solo l'ingresso massiccio delle donne nel mondo del lavoro a suggerire l'urgenza di immaginare un nuovo equilibrio tra vita e lavoro. Eurofound, l'agenzia della Ue per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, conclude nel suo rapporto del 2009 che la flessibilità è uno degli strumenti per rispondere meglio alla crisi. I Paesi più dinamici e competitivi sono quelli che sanno innovare. Iniziando dagli orari di lavoro.
lunedì 15 marzo 2010
Brain Awareness Week 2010
Per sottolineare l'importanza della ricerca scientifica sul cervello si tiene ogni anno la Brain Awareness Week (http://www.dana.org/brainweek/), un'iniziativa internazionale di sensibilizzazione organizzata dalla Dana Alliance for Brain Initiatives e dalla European Dana Alliance for the Brain.
Anche l'Università di Padova, partner ufficiale dell'iniziativa, offre il suo contributo promuovendo diversi eventi nell'ambito di questa settimana.
Anche l'Università di Padova, partner ufficiale dell'iniziativa, offre il suo contributo promuovendo diversi eventi nell'ambito di questa settimana.
15 - 19 marzo 2010
Il cervello da 0 a 100. Chi è, perchè si ammala e come si cura
Fondazione Brains for Brain Onlus insieme al Gruppo di Neuroscienze del Dipartimento di Pediatria, Dipartimento di Neuroscienze e Facoltà di Medicina e Chirurgia
15 - 16 marzo 2010
Mente e Cervello
Dipartimento di Psicologia Generale V. Benussi, Centro Interdipartimentale di Scienze Cognitive e Scuola Galileiana di Studi Superiori
Torna, nella seconda edizione, il ciclo di conferenze Mente e Cervello, dedicato a un pubblico di “non addetti ai lavori”. Anche quest’anno, gli interventi saranno tenuti da giovani ricercatori dell’Università di Padova che studiano i rapporti fra mente e cervello.
Gli incontri inizieranno alle 18 presso l’Aula Magna del Collegio Morgagni e dureranno circa 2 ore.
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