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martedì 25 maggio 2010

Casa e Chiesa

Nella sesta puntata “Exit-Files” si occuperà del più grande “immobiliarista” d’Italia: la Chiesa cattolica. Un vero e proprio impero, mai censito e mantenuto negli anni anche grazie ad agevolazioni e benefici in materia fiscale concordati con lo Stato italiano. Come viene gestito questo enorme patrimonio immobiliare?
La grande inchiesta di David Perluigi si muove tra Bologna, Milano, Salerno e soprattutto Roma, per capire se la Chiesa cattolica si comporta come un qualsiasi proprietario immobiliare che bada solo al profitto, oppure segue logiche diverse. Alcune storie emblematiche ci aiuteranno a capire: gli sfratti eseguiti dagli Enti religiosi, il boom del turismo religioso, il tesoro nascosto delle migliaia di Confraternite riconosciute dal vicariato.
In questi giorni infine, gli italiani stanno per decidere a chi devolvere la quota fiscale dell’8 per mille. Per la Chiesa è un momento molto delicato e, secondo un sondaggio, in Germania un tedesco su quattro avrebbe deciso di revocare il suo contributo alla Chiesa cattolica. Cosa succederà da noi e quali sono le verità che nessuno conosce sul funzionamento del meccanismo dell’8 per mille? E dove finiscono questi soldi?

FONTE: http://exit.la7.it/


E' possibile vedere parte del video qui.

lunedì 24 maggio 2010

La strana storia delle Clarisse di Anversa

Questi giorni siamo inciampati in diverse inchieste che avevano al centro del mirino la Chiesa e i suoi beni materiali. Vi propongo alcuni spunti.

La trasmissione "Mi manda Rai Tre" andata in onda il 18 maggio scorso è stata dominata da due piccole figure di monache molto anziane. Raccontavano il loro sfratto dal Monastero dove avevano trascorso tutta la vita motivato dalle autorità ecclesiastiche da futilità come l'uso del telefonino o i contatti con il mondo esterno. In verità i motivi del loro brutale allontamento non sono chiari. Si è malpensanti se si congettura che probabilmente ci sono progetti speculativi sul Convento cinquecentesco che loro continuavano ad abitare?
Di certo c'è che il Vaticano e la Curia non hanno tenuto in nessun conto gli interessi ed i sentimenti delle clarisse trattate con scandalosa brutalità. Il vescovo di Aversa ha rimproverato il loro rifiuto alla obbedienza agli ordini della gerarchia e si è spinto fino ad adombrare disordine nella tenuta dei conti del Convento. Un prete "sposato" le ha invitate alla letizia, ha dato dei consigli strampalati ma che volevano ingraziarsi i persecutori delle suore. Ma queste se la sono cavata molto bene e nella loro voce di protesta per la violenza subita vibravano le corde di una dignità umana e religiosa che suscitava rispetto, ammirazione, condivisione della loro causa. La Chiesa non ha tenuto in nessun conto il fatto che da oltre mezzo secolo costituivano una comunità. Smembrare e disperdere otto persone in tarda età, liberarsene senza alcuno scrupolo destinandole a tante sperdute località è davvero una crudeltà insopportabile. Ma a fronte della potenza dell'Autorità che le ha schiacciate e
gettate come cose inutili, hanno reagito con straordinaria forza: hanno riaffermato il loro diritto a continuare a stare insieme, a non disperdere la loro coesione affettiva e si sono qualificate come autentiche portatrici di valori di umanità, dignità, giustizia. Queste suore hanno la certezza di essere
interpreti del Vangelo. Il Papa, il Vescovo, il Vaticano ne sono usciti con le ossa rotte. La Chiesa rappresentata da questo Papa è il contrario del cristianesimo. La religione di Cristo non può continuare ad essere rappresentata da uno Stato che la imbriglia nelle sue politiche. Non sono condivisibili gli interessi finanziari, l'uso spregiudicato dell'otto per mille, l'appoggio al colonialismo
armato dell'Occidente. Il prelato che ha officiato la messa per i due alpini caduti in Afghanistan si è lasciato andare in un incredibile giustificazionismo della guerra di sterminio e non ha avuto una sola parola di pietà per i massacrati dai bombardamenti e per i bambini che nascono deformi per l'avvelenamento di uranio e di fosforo delle armi Nato. Questa Chiesa non ha un grande futuro. Se vuole continuare a vivere deve rinnovarsi, rinunziare ad essere Stato, immergersi nel Vangelo, riconsiderare criticamente tutta la sua storia dal delitto di Ipazia ai nostri giorni.
L'ossessione del potere temporale ha fatto della Religione uno strumento di oppressione.La Chiesa per essere davvero cristiana deve tornare ad essere povera e dei poveri. Ma questo non succederà.
Pietro Ancona

FONTE: http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/

domenica 16 maggio 2010

Quando la Fede fiuta gli affari


FONTE: www.lastampa.it
"Il Rosario Elettronico, prodotto in Italia dalla ditta Prex, ha fatto recentemente il suo ingresso sul mercato. E’ recitato da una voce femminile e da un coro di persone che risponde; dispone di un pulsante per selezionare il giorno della settimana desiderato, ciascuno con i suoi misteri.
Può essere ascoltato come riflessione oppure si può rispondere alle Ave Maria come di consueto. Il rosario digitale è proposto a chi viaggia, a chi vuole pregare in movimento (auto, treno, aereo, ecc.) ad anziani o ammalati."

Sento per caso questa notizia alla tv, e rimango a dir poco allibita.
Il mondo della Fede è capace di stupirmi, di dare nuovi slanci ai fedeli, e soprattutto non si vergogna di essere sempre la migliore S.p.a. mai esistita.
Chi lo comprerà? L'"abuso della credulità popolare non è un reato"?
A voi le conclusioni.

mercoledì 7 aprile 2010

Il sacro sacrilegio

Continuano a spuntare qua e là, più o meno insistenti, testimonianze e denunce che vedono preti, curati e uomini di fede sotto i riflettori. E con loro chi ne ha subito le morbose attenzioni.
Non è la prima volta che ne sentiamo parlare, o che la costrizione alla castità ci induca qualche sospetto, ma certo la parola "censura" in questo periodo fa ancora meno scalpore di quella "pedofilia".
Diamo voce allora non a chi denuncia ma a chi è accusato, e rendiamoci  a nostra volta inaccusabili di faziosità, tanto più che il problema delle fonti a cui attingiamo le notizie rende spesso discutibili le tesi che ne derivano.

Nell'ottobre del 2006, un documentario della BBC era stato trasmesso in Inghilterra sugli scandali di pedofilia a carico di alcuni preti: "Sex Crimes and Vatican" (qui per chi volesse rivederlo sottotitolato) in Italia è andato in onda sulla Rai nel 2007, quando Santoro con Annozero apre una breccia scandalosa nel silenzio degli altri mezzi di comunicazione. Già allora la rete ne aveva veicolato i contenuti, e scandalizzato molti, senza però muovere a fondo l'opinione pubblica. L'inchiesta condotta da Colm O'Gorman, violentato a 14 anni da un prete cattolico nella diocesi di Ferns in Irlanda, rimette il coltello nella piaga e presenta un documento segretissimo del 1962 firmato dal Cardinale Ottaviani, "Crimen Sollicitationis" del quale qui riportiamo il documento integrale in inglese.
In questo documento, Ratzinger 35enne rinnova il divieto a testimoniare in tribunali civili (pena la scomunica) per reati di abusi sessuali che avessero coinvolto religiosi.  Il Vaticano rivendica a sé il controllo di queste situazioni e ribadisce che «tutto ciò che gli importa è contenere e controllare il problema». In nessun documento si accenna ad aiuti per le vittime, osserva Doyle. Anzi, denuncia, «la sola cosa che si dice è che possono essere intimidite, o punite per aver parlato o rivelato ciò che gli è accaduto».
Un altro documento reperito in lingua italiana, sottoscritto dall’allora Cardinale Ratzinger e dal Cardinale Tarcisio Bertone, è: “De Delictis Gravioribus”, una lettera inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e gerarchi interessati, riguardo i delitti più gravi riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, datato 18 maggio 2001, confermato dal mondo cattolico in generale.
Facciamo un salto di qualche anno e citiamo alcune notizie di questi giorni: 
"Il Messaggero", 6 aprile - Nuove accuse dagli Stati Uniti alla chiesa cattolica per aver coperto un sacerdote, Joseph Palanivel Jeyapaul, accusato di aver abusato una ragazzina di quattordici anni in Minesota. Il sacerdote svolge tutt'ora la sua attività pastorale in India nonostante il vescovo del Minnesota avesse scritto alla Santa Sede sottolineando che il prete rappresentasse un rischio per bambini e ragazzi, come scrive il New York Times.
"La Repubblica" il 25 marzo pubblica on-line dei documenti ufficiali, con un lungo articolo dice che "Ratzinger e Bertone occultarono il caso di un sacerdote che abusò di 200 bambini".
Citiamo anche il servizio de "L'Avvenire" che ci spiega com'è andata veramente.
Materiali su cui informarci, senza fare accuse irriverenti e apologie di fede, ne possiamo trovare in abbondanza, anche se non in apertura dei Tg.
Ma un dubbio mi continua ad assillare: per caso qualcuno ha mai sentito dire dal Papa alla finestra che "chi compie simili ignominie sui bambini verrà scomunicato dalla Chiesa Cattolica"?



giovedì 1 aprile 2010

Pillola abortiva finalmente in Italia

Lo rende noto l'azienda produttrice francese Exelgyn Pillola abortiva, via alle richieste, anche se tocca alle Regioni scegliere tra ricovero di tre giorni o day hospital.
In Italia è stata autorizzata solo da pochissimo dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) all' esclusivo uso ospedaliero. Il Consiglio Superiore di Sanità ha deliberato che «come unica modalità di erogazione» della pillola abortiva RU486 ci sia «il ricovero ordinario fino alla verifica dell'espulsione completa» per garantire «la tutela psicofisica della donna e il rispetto della legge 194». Come ha spiegato Mauro Buscaglia, primario di ginecologia presso il S. Carlo Borromeo di Milano, la Ru486 non sarà da subito negli ospedali, ma «le farmacie ospedaliere potranno avviare la procedura per richiederla. Le prime dosi del farmaco potrebbero tranquillamente arrivare dopo Pasqua».
Da oggi, 1 aprile, come un bel pesce primaverile, arriva questa ventata di freschezza: l'azienda produttrice francese Exelgyn, che ha delegato la Nordic Pharma Srl alla distribuzione del medicinale  nelle farmacia ospedaliere.
Certamente risulta interessante sapere che la pillola (commercialmente detta Mifegyne) è già in giro da circa 20 anni, ed è già stata somministrata a più di un milione e mezzo di pazienti. Come dire che nel frattempo le donne italiane che volevano abortire dovevano andare sotti i ferri magari in anestaesia generale, sottoponendosi a tutti gli effetti a un intervento chirurgico invasivo.
Interessante è anche un altro aspetto: dato che la legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza regola solo l'aborto chirurgico, rimane un buco legislativo sul nuovo fronte.
Qui intervangono le Regioni, che possono optare per il ricovero di tre giorni o per il day-hospital.
Come pensate che l'abbia presa la Santa Chiesa? E' scontro aperto, ovviamente.
In Veneto, al fianco dei ministri leghisti, il presidente veneto Zaia sceglie la linea dura: "Studieremo il modo per non farla arrivare negli ospedali veneti". Di larghissime vedute anche il neogovernatore del Piemonte Cota, che in segno di rispetto verso le scelte altrui, dice che "per quanto lo riguarda la pillola può restare benissimo in magazzino".
A voi la scelta. La scelta di informarvi, di leggere tutto e di valutare con cognizione di causa. Liberandosi degli stereotipi e dei marchi di partito, o anche solo da una veste che sottolinea un'autorità ancora indiscussa: quella dei preti. Che forse difendono l'idea della vita e dei bambini, quando rilasciano interviste, ma poi dietro le sagrestie, cedono ai loro pruriti in modo imperdonabile.