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giovedì 15 luglio 2010

Unipd: Il Magnifico si pronuncia sulle proteste dei ricercatori...

PADOVA - A Padova fino ad oggi, secondo la rilevazione di Rete29Aprile, ha detto no alla didattica il 65% dei ricercatori, che lottano contro una riforma dell'università che vorrebbe questa fingura operativa per 6 anni e poi a casa.
Questi giorni sono in atto varie forme di protesta, tra cui certamente la più ecclatante è lo sciopero della fame di tre docenti di chimica, che da ormai 3 giorni si nutrono solo di bevande e caffè.
Il Rettore dell'ateneo patavino non ha mai fatto segreto di appoggiare le proteste contro la riforma Gelmini, dando "un appoggio pieno ma non incondizionato" ai docenti. Zaccaria mette in guarda i ricercatori che negheranno la loro disponibilità alla didattica nell'anno accademico 2010/2011, asserendo che così facendo "taglieranno il ramo stesso su cui poggiano" ed esortandoli a insegnare per non aggravare la situazione dell'ateneo e facendo così migrare gli studenti presso altre università con un'offerta formativa più varia.
Anche il Presidente di Confindustria Giovani si schiera con docenti e ricercatori, e questa sera alle 21 in piazza dei signori si aprirà un incontro-dibattito sulla fuga dei cervelli attorno alla fatidica tenda blu dove si porta avanti lo sciopero della fame: alla staffetta delle 24 ore senza cibo hanno dato oggi il cambio altri tre docenti di chimica (Lorenzo Franco, Renzo Bertoncello e Antonio Polimeno).

(Fonte: Il Mattino di Padova)

mercoledì 14 luglio 2010

A Padova le nuove frontiere della meccanica quantistica

FONTE: www.unipd.it/uniscienze

In astronomia si sta aprendo una nuova era grazie all'applicazione di rivoluzionari concetti derivanti da nuove scoperte fatte nella teoria del campo elettromagnetico, quali le vorticità ottiche, oppure delle conoscenze e tecnologie della meccanica quantistica, che vanno dall’ottica classica e quantistica fino all’impiego di nanotecnologie per generare e analizzare nuove informazioni codificate nella luce proveniente dai corpi celesti.
In questo promettente ambito si è formato un gruppo di ricerca, improntato alla collaborazione multidisciplinare fra astronomia, fisica della materia, fisica teorica e nanotecnologie, composto da Fabrizio Tamburini, Cesare Barbieri, Antonio Bianchini e Filippo Romanato dell’Università di Padova, con la collaborazione di Bo Thidé dell’Università di Uppsala (Svezia). Partecipano al progetto anche gli studenti di dottorato Elettra Mari ed Anna Sponselli e ha partecipato anche Gabriele Anzolin ora all’ICFO a Barcellona. Il gruppo è stato uno dei primi ad applicare con successo in astronomia ed astrofisica il concetto di vorticità ottica classica e quantistica del campo elettromagnetico. In pratica Ia luce dotata di questo “momento angolare orbitale” si propaga attorcigliando i vettori del campo un numero intero di volte nello spazio di una lunghezza d’onda, come se fosse un fusillo. Il concetto non è proprio elementare ed immediato, pertanto si deve rimandare il lettore allo scritto di approfondimento accompagnato da una bibliografia essenziale.

Grazie a queste proprietà della luce in futuro sarà possibile arrivare a fotografare dei pianeti di tipo terrestre attorno ad altre stelle con l’aiuto di grandi telescopi e a misurare la rotazione dei buchi neri.
Questo nuovo grado di libertà del campo elettromagnetico promette delle ricadute importanti anche nella vita quotidiana: la vorticità del campo elettromagnetico rivoluzionerà il mondo delle telecomunicazioni implementando un numero idealmente illimitato di canali in una sola frequenza, distinguendoli per gradi di vorticità. Il gruppo di ricerca ha inoltre scoperto che si può aumentare il potere risolutivo di telescopi e microscopi, distinguendo così un numero di dettagli almeno dieci volte maggiore, con ricadute importanti anche nella biologia e medicina.
Le ricerche sono state presentate al Celsius Symposium di Uppsala del 2010, per la Celsius-Linnaeus lecture, dedicata quest’anno alla ricerca in fisica quantistica e alla vita artificiale. Una ribalta internazionale aperta a tutto il mondo accademico dove vengono convocati, in presenza dei membri della commissione Nobel, i più promettenti ricercatori. I Celsius lecturer principali erano Anton Zeilinger, il realizzatore del teletrasporto quantistico, Sir Michael Berry, uno dei massimi esponenti della fisica quantistica, e Fabrizio Tamburini, del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova. Il Linnaeus lecturer è stato Craig Venter, che di recente è balzato agli onori delle cronache per le sue ricerche innovative sulla vita artificiale.


Vortici ottici generati dalla stella doppia Rasalgethi

martedì 13 luglio 2010

Tagli all'Università: sciopero della fame di tre docenti

Sono tre docenti del dipartimento di Chimica, la locomotiva del dissenso. Per primi stazionaranno sul listòn un giorno ed una notte senza toccar cibo. La clamorosa protesta per informare "sulla condizione attuale degli atenei italiani e sui pericoli che ne minano la sopravvivenza" e per dire no al blocco del turnover e degli stipendi ai giovani ricercatori
Giorgio Moro, Chiara Maccato e Maurizio Casarin
Pance vuote e digiuno forzato contro i tagli all'Università. Docenti di ogni ordine e grado a partire da oggi deporranno forchette e coltelli e sigilleranno le dispense per dire un no al blocco del turnover e degli stipendi ai giovani ricercatori.

E per informare la cittadinanza «Sulla condizione attuale degli atenei italiani e sui pericoli che ne minano la sopravvivenza» hanno scelto una forma di protesta poco chiassosa, ma che difficilmente passerà inosservata: sciopero della fame sul listòn. I pionieri della provocazione, che effettueranno la prima 24 ore di astensione dal cibo, si piazzeranno tra palazzo Moroni e il Bo.

Sono tre docenti del dipartimento di Chimica, la locomotiva del dissenso: la ricercatrice Chiara Maccato e i professori ordinari Maurizio Casarin e Giorgio Moro. «Cari colleghi», scrivono nel messaggio che annuncia la protesta «come auspicato nelle mozioni recentemente approvate dalla facoltà di Scienze e dal Senato accademico, riteniamo sia indispensabile informare l'opinione pubblica agendo in maniera incisiva. A tal fine ci facciamo promotori di un'iniziativa di sciopero della fame da parte di ricercatori e professori della nostra Università».

La lettera - sottoscritta anche dai docenti Lorenzo Franco e Alberto Gasparotto - dopo la critica al «Ministero che latita rispetto all'obbligo di definizione di procedure concorsuali», annuncia la protesta: «L'iniziativa consiste nella presenza pubblica per 24 ore nella piazzetta tra Comune e palazzo del Bo» previa sistemazione di una tenda, tavolino con sedie, strutture per esposizione di manifesti». I promotori chiedono ai docenti di impegnarsi a gruppi di tre per 24 ore filate. Di aderire allo sciopero ad oltranza che, ribadiscono, «Si svolgerà su base puramente volontaria».

Fischio d'inizio della protesta questa mattina alle 10: Maccato, Casarin e Moro saranno i primi tre a stazionare sul listòn un giorno ed una notte senza toccar cibo, consentita solo l'acqua per evitare collassi, data la calura. Rimarranno a disposizione dei cittadini, tenteranno di spiegare alla gente che cosa significa «ddl Gelmini» e «tagli al fondo di finanziamento ordinario dell'Università». Concetti che secondo i docenti devono travalicare le mura delle Università per riversarsi sulle strade.

Vogliono che tutti capiscano che se non c'è ricerca non c'è futuro. Tradurre uno slogan in realtà. La protesta che parte oggi da Padova investe sotto altre forme tutte le Università italiane. Ieri a Roma sono stati effettuati esami all'aperto, mentre stasera sarà la volta delle interrogazioni in notturna, «Perché la riforma Gelmini», dicono «mette su una strada professori e ricercatori e fa calare le tenebre sugli atenei». I professori protestano contro tagli, mancate assunzioni dei giovani, blocco dei compensi e per il ridimensionamento della figura del ricercatore.

FONTE: http://mattinopadova.gelocal.it



martedì 8 giugno 2010

Unipd: Senato accademico approva l'aumento delle tasse per i redditi più alti

FONTE: www.corrieredelveneto.corriere.it

PADOVA - L’Università di Padova aumenterà le tasse per gli studenti nel prossimo anno accademico. Lo ha deciso a larghissima maggioranza il Senato Accademico; la votazione ha registrato due no e due astensioni. L’Ateneo - in una nota - sottolinea che si tratta del primo incremento delle tasse studentesche attuato a Padova dal 2004, e che corrisponde al recupero degli aumenti del costo della vita nel periodo dal 2004 al 2011. Si tradurrà, in sostanza, in un adeguamento su base degli indici Istat. Una decisione, sottolinea l’Università patavina, resa «inevitabile dai tagli del finanziamento statale, che nel 2011 saranno dell’ordine di 15 milioni di euro sul 2010, dopo le riduzioni di pari importo già subite quest’anno sul 2009». Una manovra che comunque tutelerà i redditi medio-bassi delle famiglie. Gli aumenti riguarderanno in larga misura i redditi con punti Isee superiori ai 50 mila euro. È stato anche introdotto un meccanismo che premia gli studenti più meritevoli, riducendo per loro le tasse, e che penalizza invece quelli con risultati scadenti.

martedì 20 aprile 2010

Laurea breve: un flop

FONTE: http://www.repubblica.it

 

Secondo la magistratura contabile promesse disattese sia in termini di aumento dei laureati sia in termini di miglioramento della qualità dell'offerta formativa

ROMA - La laurea breve, percorso "specialistico" affiancato a quello della laurea tradizionale dalla riforma universitaria, è da bocciare. Lo sostiene la Corte dei Conti in un Referto sul sistema universitario appena pubblicato, motivando un giudizio tanto netto con una spiegazione semplicissima: la laurea breve "non ha prodotto i risultati attesi" né in termini di aumento dei laureati né in termini di miglioramento della qualità dell'offerta formativa.

In più, sostiene la magistratura contabile, la laurea breve ha generato un sistema incrementale di offerta "con un'eccessiva frammentazione e una moltiplicazione spesso non motivata dei corsi di studio". La Corte stima che dopo le riforme del 2004 e del 2007, solo dall'anno accademico 2008-2009, c'è stata un'inversione di tendenza.
Da segnalare poi "il rilevante fenomeno dell'incremento delle sedi decentrate e il peso via via crescente assunto dai professori a contratto esterni ai ruoli universitari".

Il sistema, prosegue la Corte, non ha migliorato la qualità dell'offerta formativa "anche in termini di più efficace spendibilità del titolo nell'ambito dello spazio comune europeo". Per la magistratura contabile, "gli effettivi sbocchi occupazionali che offrono i diversi corsi di laurea dovrebbero guidare l'andamento delle immatricolazioni e l'orientamento degli studenti verso le differenti tipologie di crisi".

venerdì 16 aprile 2010

Un cervello che non si è dato alla fuga

Non potevo non ricordare il caso di Fabrizio Tamburini, elemento di spicco del Dipartimento di Astronomia e dell'Università di Padova. Bravo Fabrizio!
Il veneziano Fabrizio Tamburini, 47 anni, astrofisico, ha presentato le sue ricerche all'Uppsala Symposium, l'Olimpo della fisica: e la sua scoperta è una di quelle che potrebbero aprire le strade ad una candidatura al Premio Nobel.
      Come può accadere che un assegnista giunga nel gotha della fisica mondiale e rimanga ricercatore precario?
      «Il reclutamento dei ricercatori in Italia avviene ancora con sistemi obsoleti. C'è gente che sta al palo per anni e, diciamolo, ogni concorso ha la sua storia».
      Quanto guadagna attualmente?
      «Milletrecento euro al mese».
      Con la paga di un operaio neppure specializzato, lei sta progettando tecnologie che frutteranno miliardi?
      «Se funzioneranno, sì. È compito degli ingegneri concretizzare le mie teorie. Comunque i primi risultati sono soddisfacenti e fanno ben sperare, anche se poi le cose le fa il mercato e non la fisica».
      Cosa ha scoperto esattamente?
      «Con i miei studenti abbiamo scoperto varie proprietà delle vorticità del campo elettromagnetico. Sono partito dai calcoli di Majorana in merito al fotone, poi li ho sviluppati e sono giunto ad applicazioni pratiche: anche un singolo fotone può avere vorticità, una proprietà della luce per far sì di codificare molta informazione anche in una singola particella di luce».
      Quindi?
      «I telescopi potranno vedere molti più dettagli, anche i microscopi ottici. Inoltre molte saranno le applicazioni mediche e astronomiche, come la visione dei cosiddetti buchi neri rotanti. Per fare un esempio a noi vicino, i cellulari potranno avere le frequenze fino a 100 volte in più, lasciando la dual band al periodo preistorico del telefonino e del digitale terrestre».
      Lei ha battuto da solo le ricerche dei grandi laboratori americani.
      «Nello specifico sì, e con pochissime risorse, peraltro messe a disposizione della Cassa di risparmio di Padova e di Rovigo. Fosse stato per lo Stato non avrei potuto far nulla, anche perché un assegnista non confermato non può gestire in prima persona i progetti. A Padova, per fortuna, ho trovato un dipartimento disponibile. Debbo dire che abbiamo avuto le ottiche prestate da Zeilinger e stavamo attaccati al telescopio di Asiago quasi con il nastro adesivo.
      Come è arrivato ad Uppsala?
      «Ho pubblicato le mie ricerche su riviste specializzate, poi qualcuno dalla Svezia si è interessato particolarmente ai miei studi»
      Ora è pronto per il Nobel?
      «Meglio il Superenalotto».
FONTE: http://carta.ilgazzettino.it/

martedì 16 marzo 2010

Quella puzza sotto il naso...

Che gli odori avessero la capacità di essere un tantino più che fastidiosi lo avevamo sospettato.
Ma da qui a pensare che potessero portarci alla depressione forse no.
Ecco che invece scopriamo questa ricerca pubblicata su Neurocase (http://www.informaworld.com/smpp/content~db=all~content=a905524894) della quale pubblico l'abstract in calce al post, è targata Unipd.
Lo studio infatti, porta la firma del Prof. Gesualdo Zucco (Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova e docente alla Facoltà di Medicina), del prof. Carmelo Militello   (Dipartimento di Scienze chirurgiche e gastroenterologiche), e di Richard Doty, Direttore del Centro sui Disturbi Olfattivi e Gustativi dell’Università della Pennsylvania. I risultati presentati sono basati sullo studio di un caso singolo e presenterebbero un metodo in grado di riconoscere la causa del disturbo, chiamato Multiple Chemical Sensitivity. Tale disturbo, che sembra interessare maggiormente le donne di età compresa tra i 20 e i 30 anni,  sarebbe in grado di causare disturbi che spaziano dai capogiri alla nausea, dalla sudorazione alla tachicardia, fino a gravi disturbi della memoria e dell'umore.
E' il cervello a mediare lo stimolo - e fin qui nessuna novità - in modo tale da far satenare reazioni avverse dell'organismo in caso di esposizioni a odori del tutto banali e comuni nella vita di tutti i giorni: dalla benzina alla vernice, e così via.
Frutto della ricerca è l'individuazione del metodo che ci permetterebbe di capire se le pruriginose conseguenze  scatenate dell'esposizione agli aromi non graditi al nostro organismo, siano scatenate dal nostro sistema immunitario, dalla nostra psiche o dai possibili danni al sistema olfattivo.
Le signore con la puzza sotto il naso senza una giusta causa si ritengano avvisate.

        Abstract

Multiple chemical sensitivity (MCS) is a controversial disorder characterized by a diverse set of debilitating symptoms purportedly induced by environmental chemicals. Many cases of putative MCS are believed to have a strong psychogenic component, making it difficult to differentiate between organic and psychogenic causes. In this case report we describe a procedure that can aid in this differentiation. A patient who met a strict set of criteria for MCS was tested on two test occasions. On the first, the patient was found to have no olfactory dysfunction, as determined from standardized olfactory tests. On the second, odorants, as well as a blank stimulus, were presented to the patient with instructions as to whether they were harmful or harmless. The patient's task was to estimate the intensity of each odorant and report any induced MCS-related symptoms. Potentially harmful odorants presented as harmless were judged significantly less intense, and triggered fewer symptoms, than harmless odorants presented as harmful. When an odorless stimulus was presented as harmful, the patient provided higher intensity evaluations and exhibited more symptoms than when it was presented as harmless. These phenomena were not present in three non-MCS controls. This straight-forward procedure allowed us to determine that the MCS symptoms of this patient were largely psychological and may be of general value for identifying psychogenic cases of MCS.

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lunedì 15 marzo 2010

Accordo tra Miur e Sardegna: ormai cosa fatta

E' stato firmato a Roma il protocollo d'intesa per la valorizzare il sistema universitario e della ricerca , e questo accordo porta la firma del Miur e della Regione Sardegna.
Gli interventi riguarderanno il sostegno ai percorsi di formazione di alto livello, della ricerca scientifica e di internazionalizzazione di quattro settori considerati d'interesse strategico: biomedicina e tecnologie della salute, biotecnologie applicate, energie rinnovabili, ambiente e tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Il protocollo punta anche a valorizzare i risultati della cooperazione tra atenei, sistema di ricerca pubblico e privato e sistema produttivo della Sardegna. Sono previsti interventi anche sulle nuove tecnologie applicate alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.
"L'integrazione tra politiche ministeriali e regionali", ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini, "consente di utilizzare al meglio i fondi e valorizzare i progetti di ricerca migliori, capaci di elevarci a livello internazionale.
Il protocollo crea una rete tra atenei, altri centri di ricerca, parchi tecnologici e imprese per la qualificazione dell'offerta didattica, della ricerca e del diritto allo studio".  
Forse in Sardegna arriverà una ventata di aria fresca, perchè se la fuga dei cervelli è considerata un problema tutto penisolano, noi dell'isola siamo da troppo tempo abituati a considerare il mare come l'unica strada da prendere verso il continente: un continente di lavoro, di cultura e di opportunità. 
Troppo spesso con un biglietto di sola andata.

Brain Awareness Week 2010

Per sottolineare l'importanza della ricerca scientifica sul cervello si tiene ogni anno la Brain Awareness Week (http://www.dana.org/brainweek/), un'iniziativa internazionale di sensibilizzazione organizzata dalla Dana Alliance for Brain Initiatives e dalla European Dana Alliance for the Brain
Anche l'Università di Padova, partner ufficiale dell'iniziativa, offre il suo contributo promuovendo diversi eventi nell'ambito di questa settimana.

15 - 19 marzo 2010
Il cervello da 0 a 100. Chi è, perchè si ammala e come si cura
Fondazione Brains for Brain Onlus insieme al Gruppo di Neuroscienze del Dipartimento di Pediatria, Dipartimento di Neuroscienze e Facoltà di Medicina e Chirurgia

15 - 16 marzo  2010

Mente e Cervello
Dipartimento di Psicologia Generale V. Benussi, Centro Interdipartimentale di Scienze Cognitive e Scuola Galileiana di Studi Superiori

Torna, nella seconda edizione, il ciclo di conferenze Mente e Cervello, dedicato a un pubblico di “non addetti ai lavori”. Anche quest’anno, gli interventi saranno tenuti da giovani ricercatori dell’Università di Padova che studiano i rapporti fra mente e cervello.
Gli incontri inizieranno alle 18 presso l’Aula Magna del Collegio Morgagni e dureranno circa 2 ore.