martedì 16 marzo 2010

Quella puzza sotto il naso...

Che gli odori avessero la capacità di essere un tantino più che fastidiosi lo avevamo sospettato.
Ma da qui a pensare che potessero portarci alla depressione forse no.
Ecco che invece scopriamo questa ricerca pubblicata su Neurocase (http://www.informaworld.com/smpp/content~db=all~content=a905524894) della quale pubblico l'abstract in calce al post, è targata Unipd.
Lo studio infatti, porta la firma del Prof. Gesualdo Zucco (Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova e docente alla Facoltà di Medicina), del prof. Carmelo Militello   (Dipartimento di Scienze chirurgiche e gastroenterologiche), e di Richard Doty, Direttore del Centro sui Disturbi Olfattivi e Gustativi dell’Università della Pennsylvania. I risultati presentati sono basati sullo studio di un caso singolo e presenterebbero un metodo in grado di riconoscere la causa del disturbo, chiamato Multiple Chemical Sensitivity. Tale disturbo, che sembra interessare maggiormente le donne di età compresa tra i 20 e i 30 anni,  sarebbe in grado di causare disturbi che spaziano dai capogiri alla nausea, dalla sudorazione alla tachicardia, fino a gravi disturbi della memoria e dell'umore.
E' il cervello a mediare lo stimolo - e fin qui nessuna novità - in modo tale da far satenare reazioni avverse dell'organismo in caso di esposizioni a odori del tutto banali e comuni nella vita di tutti i giorni: dalla benzina alla vernice, e così via.
Frutto della ricerca è l'individuazione del metodo che ci permetterebbe di capire se le pruriginose conseguenze  scatenate dell'esposizione agli aromi non graditi al nostro organismo, siano scatenate dal nostro sistema immunitario, dalla nostra psiche o dai possibili danni al sistema olfattivo.
Le signore con la puzza sotto il naso senza una giusta causa si ritengano avvisate.

        Abstract

Multiple chemical sensitivity (MCS) is a controversial disorder characterized by a diverse set of debilitating symptoms purportedly induced by environmental chemicals. Many cases of putative MCS are believed to have a strong psychogenic component, making it difficult to differentiate between organic and psychogenic causes. In this case report we describe a procedure that can aid in this differentiation. A patient who met a strict set of criteria for MCS was tested on two test occasions. On the first, the patient was found to have no olfactory dysfunction, as determined from standardized olfactory tests. On the second, odorants, as well as a blank stimulus, were presented to the patient with instructions as to whether they were harmful or harmless. The patient's task was to estimate the intensity of each odorant and report any induced MCS-related symptoms. Potentially harmful odorants presented as harmless were judged significantly less intense, and triggered fewer symptoms, than harmless odorants presented as harmful. When an odorless stimulus was presented as harmful, the patient provided higher intensity evaluations and exhibited more symptoms than when it was presented as harmless. These phenomena were not present in three non-MCS controls. This straight-forward procedure allowed us to determine that the MCS symptoms of this patient were largely psychological and may be of general value for identifying psychogenic cases of MCS.

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