FONTE: http://carta.ilgazzettino.it/
Il veneziano Fabrizio Tamburini, 47 anni, astrofisico, ha presentato le sue ricerche all'Uppsala Symposium, l'Olimpo della fisica: e la sua scoperta è una di quelle che potrebbero aprire le strade ad una candidatura al Premio Nobel.Come può accadere che un assegnista giunga nel gotha della fisica mondiale e rimanga ricercatore precario?«Il reclutamento dei ricercatori in Italia avviene ancora con sistemi obsoleti. C'è gente che sta al palo per anni e, diciamolo, ogni concorso ha la sua storia».Quanto guadagna attualmente?«Milletrecento euro al mese».Con la paga di un operaio neppure specializzato, lei sta progettando tecnologie che frutteranno miliardi?«Se funzioneranno, sì. È compito degli ingegneri concretizzare le mie teorie. Comunque i primi risultati sono soddisfacenti e fanno ben sperare, anche se poi le cose le fa il mercato e non la fisica».Cosa ha scoperto esattamente?«Con i miei studenti abbiamo scoperto varie proprietà delle vorticità del campo elettromagnetico. Sono partito dai calcoli di Majorana in merito al fotone, poi li ho sviluppati e sono giunto ad applicazioni pratiche: anche un singolo fotone può avere vorticità, una proprietà della luce per far sì di codificare molta informazione anche in una singola particella di luce».Quindi?«I telescopi potranno vedere molti più dettagli, anche i microscopi ottici. Inoltre molte saranno le applicazioni mediche e astronomiche, come la visione dei cosiddetti buchi neri rotanti. Per fare un esempio a noi vicino, i cellulari potranno avere le frequenze fino a 100 volte in più, lasciando la dual band al periodo preistorico del telefonino e del digitale terrestre».Lei ha battuto da solo le ricerche dei grandi laboratori americani.«Nello specifico sì, e con pochissime risorse, peraltro messe a disposizione della Cassa di risparmio di Padova e di Rovigo. Fosse stato per lo Stato non avrei potuto far nulla, anche perché un assegnista non confermato non può gestire in prima persona i progetti. A Padova, per fortuna, ho trovato un dipartimento disponibile. Debbo dire che abbiamo avuto le ottiche prestate da Zeilinger e stavamo attaccati al telescopio di Asiago quasi con il nastro adesivo.Come è arrivato ad Uppsala?«Ho pubblicato le mie ricerche su riviste specializzate, poi qualcuno dalla Svezia si è interessato particolarmente ai miei studi»Ora è pronto per il Nobel?«Meglio il Superenalotto».
venerdì 16 aprile 2010
Un cervello che non si è dato alla fuga
Non potevo non ricordare il caso di Fabrizio Tamburini, elemento di spicco del Dipartimento di Astronomia e dell'Università di Padova. Bravo Fabrizio!
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